La natura fiduciaria della relazione con la persona impone all’assistente sociale di agire con la massima trasparenza. Il professionista informa la persona sui suoi diritti e doveri, sugli impegni reciproci, sui programmi e sugli strumenti dell’azione professionale, sulle risorse impiegate o necessarie e sulle conseguenze prevedibili degli interventi tenendo in opportuna considerazione le caratteristiche culturali e le capacità di comprensione e di discernimento dell’interlocutore. Resta fermo il generale obbligo di segretezza in tutti i casi previsti dalla legge.